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10 + 1 errori che un professionista non dovrebbe mai fare sui Social

10 + 1 errori che un professionista non dovrebbe mai fare sui Social

I social sono diventati in poco tempo una delle principali opportunità di presenza e promozione per ogni professionista. Diventa difficile pensare oggi un professionista che rinunci alla visibilità e ai contatti che possono generare le piattaforme online.

Eppure, come diceva lo zio Ben di Spiderman, “Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità”.  Così assieme a molte ottime opportunità, esistono diversi possibili errori dai quali è meglio che ogni professionista giri alla larga.

Ho chiesto quali sono gli scivoloni su cui è facile incorrere (specialmente quando si è alle prime armi) a Tommaso Sorchiotti, Creative Digital Manager e autore di numerosi bestseller su Personal Branding e nuovi media.

Ecco le sue (esilaranti, ma giustisime) risposte:

 

1 – Pensare che il successo arrivi automaticamente a chi ha il prodotto migliore

“Ho il miglior prodotto e sono il più bravo nel mio ambito..mi basterà essere presente online per essere apprezzato e scelto”. Falso, ahimè!

Occorre lavorare per valorizzare se stessi e far capire il proprio valore, pena il vedersi superati da concorrenti meno bravi e preparati ma più abili ed astuti nel comunicare.

Può sembrare ingiusto, ma questa è oggi l’arena nella quale si gioca l’approvazione del pubblico e la costruzione di una community ampia e consolidata. Se vuoi scendere in campo, queste sono le regole.

 

2 – Non pensare la presenza sui social sul medio/lungo termine

Non sottovalutare il tempo necessario a far crescere i canali online. Prima di ambire a obiettivi importanti occorre conquistare credibilità e fiducia. Pensare di raggiungere traguardi prestigiosi in poco tempo, senza grossi investimenti pubblicitari o senza influencer importanti al seguito, è un’impresa quasi impossibile.

Molto meglio capire come darsi obiettivi a breve, medio e lungo termine. Come negli allenamenti in palestra, senza bruciare le tappe e con costanza si possono raggiungere i giusti risultati. La mancanza di questa consapevolezza rischia di far mollare tutto troppo presto. Come in passato è accaduto a tanti professionisti.

 

3 – Errori di grammatica, hashtag non sense e altre gaffe da principianti

Errori grammaticali e frasi scorrette, inesattezze (o peggio Fake News!), ma anche hashtag senza senso usati per rendere i post “più social”. O contenuti sensibili che possono urtare la sensibilità dei lettori, come quando ad esempio si parla di politica, religione, scelte ideologiche o si attacca direttamente un competitor. La cura dei contenuti pubblicati deve essere sempre alta.

Rileggere sempre quanto prodotto prima di pubblicare, cercando di mettersi dall’altra parte dovrebbe essere una prerogativa, non un’accortezza.

E nel dubbio una vecchia regola del Web dice “Non pubblicare mai nulla che non mostreresti a tua nonna”.

 

4 – Profilo, foto di Copertina, contenuti in evidenza poco chiari e non attraenti

I primi elementi che un interlocutore vede, recepisce e valuta quando apre per la prima volta un nuovo profilo, sono i contenuti semplici e immediati da comprendere.

Fa attenzione a cosa comunichi con le immagini, foto profilo ed eventuale cover, così come nei contenuti in evidenza…saranno sempre loro a presentarti, prima ancora della tua bio!

Ricorda che “Non c’è mai una seconda opportunità di fare una buona prima impressione!”

 

5 – Concentrarsi sulla Quantità a discapito della Qualità

Evita il cross-posting: ogni piattaforma ha le sue particolarità che vanno capite e abbracciate, e quando possibile utilizzate per veicolare i messaggi per te interessanti. Postare su tutti i canali lo stesso contenuto può essere controproducente. E in alcuni casi è percepito come SPAM!

Concentrati sempre sulla qualità di quello che pubblichi!

 

6 – Creare contenuti che non creano interazione, traffico e interesse

Non pensare troppo alla forma dei tuoi contenuti, pensa al valore che trasmetti.

I tuoi post non stimolano alcuna reazione? Ci sono una serie di interrogativi da chiedersi:

  • Li stanno vedendo le giuste persone?
  • Sono interessanti e stimolano la discussione?
  • C’è interesse a dialogare con te?

E ricorda, il successo non si misura principalmente dal numero dei fan o dei follower, ma dalla capacità di arrivare alle persone, trasmettere valore e stimolare una riflessione o un’azione in loro.

 

7 – Rubare contenuti (senza dare i giusti crediti)

Solo perché è disponibile online e facile da trovare non significa che una foto, come un testo o un video, si possono prendere e fare tuoi. Pubblicandoli senza pensieri sul tuo blog, sulla tua pagina Facebook o su una piattaforma online senza riconoscere la fonte.

Quanto saresti contento se gli altri facessero lo stesso, prendendo un tuo contenuto prodotto con fatica e pubblicandolo nel loro sito senza nemmeno mettere un link al sito originario?

Inoltre, cerca di bilanciare contenuti che trovi in Rete con contenuti prodotti direttamente da te. Questo, se i contenuti saranno ben studiati, ti permetterà di acquisire autorevolezza e visibilità.

 

8 – Autopromozione. Autopromozione. Autopromozione.

Già il solo titolo è noioso. E’ così anche sul Web quando si trovano persone che parlano sempre e solo di se stesse.

Paradossalmente meno si parla di sè e più si diventa interessanti. Questo non significa che non si può raccontare nulla del proprio lavoro o dal proprio punto di vista. Solo occorre ricordarsi di mettere il lettore e il contenuto di cui parla al centro, non se stessi!

 

9 – Non differenziare gli argomenti e il tono dei post

Il piano dei contenuti pubblicati sui canali online deve avere una sua varietà, con argomenti differenziati e alternati in modo da mantenere sempre alta l’attenzione dei lettori.

Immagina di trasformarti in un magazine che pubblica articoli: avere sempre lo stesso approccio e trattare le stesse rubriche con i medesimi contenuti sarebbe una scelta premiante?

 

10 – Fingere di essere qualcun altro

È giusto ispirarsi, senza copiare, dai migliori, ma occorre definire e sviluppare un proprio stile e una propria immagine. Creare o ricreare se stessi online è fondamentale. Perché scimmiottare i più bravi diventa presto ridicolo, oltre che inefficace.

D’altronde non è nemmeno corretto imitare e confrontarsi subito con i “professionisti affermati”: se iniziassi a giocare a calcio ora non affronteresti subito Messi e Ronaldo. Né li prenderesti come termini di paragone per capire quanto sei bravo. Perché online dovrebbe essere diverso?

 

+ 1 – BUTTARSI SUI SOCIAL SENZA AVER DEFINITO UN PIANO

A meno che non sei Achille (e anche lui dopotutto non ha avuto una gran fine!) non puoi pensare di buttarti nella mischia, sicuro delle tue magari ottime capacità, senza aver definito un piano di azione o una bozza di strategia che ti permetta di capire quali risorse utilizzare per raggiungere quali obiettivi.

Scegliere il giusto tono di voce, attivare i canali adeguati, impiegare bene le risorse, capire chi possono essere i tuoi alleati, utilizzare gli stimoli più opportuni per i tuoi obiettivi… questo significa essere preparati per… battersi come un eroe! Senza un piano strategico anche il più bravo professionista rischia di schiantarsi alla prima grande difficoltà.

 

Per saperne di più, Tommaso ed io teniamo un corso di Personal Branding & Professional Image (info), durante il quale lavoriamo sugli aspetti di comunicazione dell’immagine online e offline, per permettere ai partecipanti di utilizzare da subito gli strumenti e le tecniche più efficaci per affermare il proprio business.

Si tratta di una giornata intensa, ma alla portata anche delle persone meno esperte di Internet.

Tra le altre cose, i partecipanti ricevono il libro di Tommaso Personal Branding: Promuovere se stessi online per creare nuove opportunità. E in più, un quaderno di esercizi con gli stimoli operativi e la visione su come utilizzare le proprie capacità.

Rossella Migliaccio
Consulente di Immagine

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